L’advertising online è, oggi, lo strumento più usato dalle medie e grandi aziende per pubblicizzare i propri prodotti e servizi. Ma le piccole imprese? Sono assolutamente fuori da questo scenario? No, vediamo perché.
Se oggi dovessi pensare ad uno strumento di fare pubblicità, tra i molteplici mezzi a disposizione, penserei senza ombra di dubbio all’advertising online. E non solo perché lo faccio di mestiere da anni, ma perché sono fermamente convinta del fatto che ad oggi questa è la soluzione più immediata e a basso costo che tutte le tipologie d’imprese possono utilizzare per promuoversi.
Attenzione però: a basso costo, non gratis. Tante volte, infatti, ho letto online che la pubblicità sui canali Google e Social è gratuita. Non è proprio così. Devi infatti considerare che è necessario pensare ad un investimento in:
- professionista che ti imposti/controlli/analizzi la campagna mensilmente (advertiser)
- professionista che abbia l’idea adatta per ottenere effettivamente una conversione (strategist)
- budget della campagna: più grande è il territorio più si deve investire.
Su questo ultimo punto voglio specificare che serve uno studio sul ROI della campagna e quindi sul prodotto/servizio da promuovere, sui costi generali dell’azienda, sui costi di strategist e advertiser e quindi procedere a considerare quanto ti sta tornando indietro da quella campagna in ottica d’investimento, il ROI appunto.
Come hai potuto notare non è cosa semplice… anzi. Ma vediamo nel dettaglio le potenzialità di questi strumenti di pubblicità online.
In principio era il mondo… poi nacque la pubblicità
Un tempo la promozione online veniva gestita quasi ed esclusivamente attraverso la display advertising. Si cercava il sito web autorevole di turno per il mercato di riferimento, si proponeva lui un banner di pubblicità e l’immagine realizzata linkava al sito web dell’azienda. Niente di più semplice, niente di più usato di questo. Oltre ad un certo valore di “juice link” e anche di ranking di Google (quando questo ha fatto il suo ingresso trionfale nelle vite dei nostri siti web).
Ma l’uomo, si sa, non può adattarsi a quello che ha, deve sempre innovare (e per fortuna!). Per questo sono nate le campagna di Pay per Click (PPC). La traduzione dall’inglese ci fa capire che si tratta di campagne di advertising che permettevano, attraverso degli annunci testuali, pagando, di prendere un utente consapevole dal web e portarlo sul sito web che rispondeva a determinate parole chiave, dopo che questo ha cliccato su alcuni link pubblicizzati su Google o su altri motori di ricerca.
Ok, nel mio prossimo articolo ti spiegherò nel dettaglio le fasi di advertising su Google.
Advertising online? Quindi…
Sono certa che ti stai chiedendo:
“ ma quindi l’advertising online è?”
È l’insieme di tecniche, strumenti, strategie pubblicitarie finalizzate ad utilizzare internet come media. A differenza della pubblicità tradizionale l’advertising online ha come scopo principale quello di spingere l’utente a compiere un’azione.
In realtà anche la pubblicità tradizionale lo fa, ma qui, nel mondo del digitale, tu puoi offrire esattamente a chi lo cerca il prodotto che desidera avere nell’istante in cui lo vuole comprare. Non poco direi! Questo lo ottieni grazie agli strumenti che l’advertising online ti permette di avere.
Rapidità d’interazione tra mittente e destinatario
Oltre a considerare la customizzazione di ogni elemento della tua campagna di advertising online, considera anche che questa forma di pubblicità prevede che sia considerata una rapidità d’interazione tra mittente e destinatario del messaggio pubblicitario che non ha eguali. Il processo comunicativo è molto più veloce e si arriva direttamente al tuo spazio web e quindi alla tua offerta con il tuo prodotto.
Le tipologie di advertising online
Ora, però, vediamo nel dettaglio le varie tipologie di advertising online che sono oggi a disposizione delle grandi, medie e piccole imprese (si, inglobo anche loro, in seguito vi spiego perché).
Google Ads
Google Ads è uno degli strumenti più utilizzati nell’advertising online. Grazie a questo potente strumento è possibile far visualizzare degli annunci nelle pagine di ricerca di Google, di solito i primi 4 risultati, gli ultimi 4 della prima pagina e così a seguire nelle pagine a seguire fino all’esaurimento degli advertiser.
Grazie ai suoi criteri di catalogazione delle tendenze di ricerca, Google Ads permette di targettizzare il pubblico in base ad interessi, età, ma soprattutto parole chiave ricercate dall’utente rispetto all’annuncio. Rendendo così l’utente di questo tipo di advertising online più consapevole che altro: cerca qualcosa e la trova perché la vuole. Vedremo che per i social media non è assolutamente così.
Esistono due tipologie di annunci per le Google Ads: annunci Pay per Click (PPC) e Cost per mille impression (CPM). Nel caso dell’annuncio PPC l’addebito avviene nel momento in cui un utente clicca sul nostro annuncio, nel caso dell’annuncio CPM è possibile decidere un costo fisso per Mille visualizzazioni a prescindere dai click.
Facebook & Instagram ADS
I social media offrono la possibilità di creare annunci personalizzati e rivolgerli all’interno della loro community profilando in maniera piuttosto dettagliata il pubblico. Grazie al Facebook Business, e agli account pubblicitari, non solo possiamo targettizzare il pubblico in base a diversi filtri, ma utilizzare connessioni a una determinata pagina Facebook, o agli amici (Fan-amici dei Fan), a visitatori del proprio sito web, a interazioni con video specifici. Possiamo, insomma prendere tutte le persone che hanno interagito con noi.
Ma queste persone sono consapevoli? No, nel processo di acquisto quello dei social media è uno step assolutamente inconsapevole: non ti stanno cercando, forse neppure ti conosco, hanno visitato il tuo sito web una volta a caso, oppure dei siti web a te affini.
Detto questo, qui gli annunci devono coinvolgere gli utenti, devono essere personalizzati ma soprattutto suscitare interesse. Il budget? Grazie alla piattaforma Facebook Business è possibile decidere il budget per una campagna pubblicitaria, la durata ed il tipo di addebito (PPC o CPM), scegliendo tra molteplici obiettivi. Ne parlerò in un articolo dedicato!
YouTube ADS
YouTube è uno strumento che pochi usano ma credo non vada tralasciato. Il vantaggio di questo advertising online, sta nel fatto che il pubblico è altamente profilato. YouTube, comprato nel 2006 da Google, permette di avere un pubblico definito in base a età, posizione geografica, interessi, ma anche in base alle ricerche che vengono effettuate su YouTube (categorie, tipologie di video, etc).
Su YouTube si costruisce un perfetto advertising online realizzando uno o più video di quello che vogliamo promuovere e si presenta in questa modalità:
- Pre-roll: video (skippable o unskippable) che precede la visione del contenuto selezionato.
- TrueView : Appare nei risultati di ricerca e nella lista dei video correlati.
- Bumper : Video di 6 secondi unskippable che interrompe la visione di un contenuto su YouTube.
Twitter ADS
Non molto italiano ma non trascurabile: Twitter. Questo offre la possibilità di creare connessioni con i tuoi potenziali clienti online e realizzare delle campagne advertising che permettono di amplificare il messaggio che si vuole divulgare.
Anche in questo caso è possibile suddividere il pubblico per interessi,area geografica oppure indirizzare il messaggio a degli utenti simili ai follower già acquisiti oppure acquistare #hashtag negli argomenti di tendenza. Il costo è direttamente proporzionale alle interazioni che gli utenti compiono con il messaggio (es retweet, click, etc).
Programmatic Buying
Il Programmatic Buying è la forma più complessa dell’advertising online. Si tratta di una compra-vendita automatizzata degli annunci online. Tra il buyer (chi compra gli annunci) e il publisher (chi offre gli spazi pubblicitari) c’è una media agency (per il buyer) che programma dei software appositi che partecipano ad un’asta all’americana per aggiudicarsi gli spazi.
Dalla parte del publisher invece ci sono gli ads network,come ad esempio Google AdSense che determinano il vincitore dell’asta pubblicandone l’annuncio.
Esistono tre regole di classificazione:
- Real Time Bidding: acquisto di spazi pubblicitari con aste all’americana in un “open market” senza regole d’ingaggio e con un prezzo di base sconosciuto al buyer.
- Private Deal: acquisto esclusivo in modalità programmatica tra il buyer e il publisher con accordo precedente su prezzo e modalità.
- Private Market Place: simile al RTB con il prezzo di base dell’asta noto al buyer.
Conclusione
L’azienda che sfrutta questi canali ha un vantaggio competitivo incredibile rispetto a chi ancora vive di passaparola e prossimità. Se ti sembra troppo complesso per una piccola impresa sappi che, oggi, anche il marketing di prossimità è diventato parte integrante dell’advertising online e quindi anche il ristorante di paese deve fare pubblicità per farsi notare.
A differenza dei normali strumenti questi permettono davvero di aumentare il fatturato abbassando i costi di pubblicità, soprattutto per quanto riguarda a piccole imprese e aziende di fortemente localizzate.
Considera che questi strumenti possono trasformarsi in eccellenti mezzi di conversione per il tuo business, ma deve essere accompagnato, da professionisti in grado d’impostare al meglio tutta la campagna.